L'oasi di Damasco nel 2018 A. D. e D**


  Siria 2018 A. D.

 

Ho visto immagini di esplosioni.

Spade, gladi, coltelli, lame esplosioni scientifiche,

"deconflict",

sopra l’oasi di Damasco.


L’ho visto e ho sperato un cuore di ragazza,

Ho desiderato un cuore intatto,

come di ragazza a quindici anni,

ancora quasi bambina. Forse.


Ho visto foto colorate di incendi guerre

foto precise, coraggiose, belle, di morti,

e t’ho sentito ruggirmi dentro, feroce.

Tu, sento, tu

Potenza, Assoluto, Amore, sento

ruggire con furore dentro

a me, qui, immobile

con una penna stilografica, una tastiera, due mani

e il tuo grido altissimo nel petto,

solo nel petto, per fortuna,

solo a spezzarmi il cuore, quel cuore sperato

solo come di ragazza, ancora bambina. Forse.


Siria,

2018 A. D. l’oasi di Damasco è ancora bella,

torturata oggi dai demoni umani,

ma è quella che pensi dal tuo Inizio,

ancora in quell’Inizio viva come desideri.

E non è.  Oggi.


Siria,

spezzata di guerre tra demoni umani

infuriati di divisioni in tuo Nome

contro tante popolazioni diverse, uguali,

tutte sottomesse a te, a parole,

tutte armate contro te, a gesti e corpi.


Siria,

quel cuore di ragazza che spero è laggiù,

mi dici e gridi,

laggiù nell’oasi che il tuo Inizio sa bella,

quel cuore di ragazza è lì,

spezzato divorato dalle ferocie umane

delle nostre mani a spada e coltello.

Quel cuore di ragazza che oggi, stamani,

spera la morte per ritrovarsi intatto in te,

Amore Amante Madre, e lotta.


Non so se è questo il tuo grido,

questo ruggito che sento dentro

ma so un cuore di ragazza che non spera,

più, ma lotta, ancora,

lotta l’amore.





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