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Visualizzazione dei post da ottobre, 2017

L'eucaristia come servizio e...

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... D** come cibo e nutrimento. Eravamo a Sichar, Gesù, al pozzo tuo e della tua amica straniera, quella che hai corteggiato per regalarti anche a lei. E a Sichar abbiamo parlato della Lavanda dei piedi, come Eucaristia, come ringraziamento a D** per i doni d'amore che ci fa sempre. Ascoltiamoti e vediamo, Gesù mio, che cosa questo tuo poverissimo amico ha tirato fuori dalla tua capacità di farlo risuonare di te. Gv 13,1-17 “ Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i pied

Gesù è la libertà delle parole...

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... la loro verità, la loro sapienza. " Come cogliere in fallo Gesù ". Qui c'è già tutto il resto, tutto ciò che è contenuto nella successiva e famosa parte. Ci sono le tue parole che liberano perché sono libere. Gesù, aiutami a non giudicare, a non essere cattivo.  Quando leggo questo progetto, così come Matteo lo presenta, sento che qui c'è la migliore descrizione, almeno che io conosco, dell'uso della parola come menzogna e come inganno. Si vuole parlare per cogliere una persona in fallo, per ingannarla e per farla sbagliare, così da poterla eliminare, così da ucciderla "con le parole". Per far vedere a tutti che quella persona sbaglia, cade in fallo, è nell'errore. La tua risposta è semplice, elementare, si base su poche cose. Cioè non è una risposta raffinata e non mostra "cultura politica", ma solo la vita semplice di chi è fuori dalle parole incatenate all'inganno. Ascoltiamoti   Mt 22,15-21 " I farisei se

Il nostro abito nunziale...

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... sei tu, Gesù.   Questa è la parabola contro l'indifferenza. Ovvero è la parabola dove tu ci parli del contrario dell'amore. Già, Gesù mio, che cosa è contrario all'amore? l'odio? forse no, nella tua parabola non è l'odio il contrario dell'amore. Nella tua narrazione è molto più vero che il contrario dell'amore sono l'indifferenza e il disprezzo, i quali soltanto portano a dare la morte e a fare ogni altra rapina della vita, costruite ed eseguite - appunto - con indifferenza e quindi con stupidità. Solo partendo da questa stupida indifferenza all'amore si arriva all'odio, che è cieco e totalmente idiota. Ascoltiamo la tua Parola d'amore, con amore, con tutto l'amore che possiamo e siamo. Mt 22,1-14 « Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: Dite agl

L'amore è il regno dei cieli...

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... che non è di qualcuno "per diritto", ma solo di chi paga l'affitto, e lo paga pure molto volentieri.  Gesù, a volte sei molto duro. Come in questa parabola. So che molti allontanano questa tua durezza dicendo che qui ce l'hai con i capi dei sacerdoti e con gli Anziani del popolo di Israele dei tuoi tempi. Noi siamo diversi. Non siamo come loro, non siamo sordi e ciechi, noi siamo "figlie e figli di D**", siamo tue sorelle e fratelli, a noi il regno spetta per diritto. Ma non è quello che dici tu nella parabola, Gesù mio. Ascoltiamo quello che ci dici. Mt 21,33-43 "Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: « Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo, che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritir

Poesia, a 11 anni dalla morte di mia moglie...

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... e per tutti i nuovi anni che mi e ci vivono. ciao r