Post

Visualizzazione dei post da maggio, 2016

Il corpo di D**... le nostre vite.

Immagine
Il tuo corpo è la vita. Sì, il tuo corpo è la vita. Signore. Poi se adesso ti chiamo. Signore, anziché Gesù forse questo vuole dire qualcosa. Signore. O forse no, Signore. In questo brano del vangelo di Luca tu non spezzi il tuo corpo e non fai bere il tuo sangue. Ma è come se lo facessi. Infatti sfami chi aveva fame di te, e ti è venuto dietro perché le tue parole non sono come quelle di chi ha potere. La tue parole sono disarmate, le tue parole sono inermi, le tue parole sono indifese. Le tue sono parole d'amore e sfamano le terribili fami e seti d'amore che troviamo dentro di noi. Lc 9, 11-17 “ Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure. Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta». Gesù disse loro: «Voi stessi date

Divine delicate forze dell'amore

Immagine
Signore, pare che sei Uno.   No, decisamente no. Siete in tre. In realtà pare che siate pure più di tre (perché c'è Maria di Nazareth il cui ruolo, comunque si considerino le cose, è colossale così che la colloca direttamente nel tuo cuore di Divinità Sovrana ... e poi ci sei tu, Gesù, tu che sei il Figlio inteso come Logos eterno, ma che sei anche Gesù "mio", Gesù di Nazareth che sei ancora lì da quelle vostre parti con tutti i segni della tua Passione e morte, e tutte le tracce e i ricordi e le ferite e i tatuaggi nel tuo corpo e nel tuo cuore, del tuo amore, come dei nostri amori e dei nostri corpi). Insomma. Mi è sempre sembrato impossibile mettermi a parlare della Trinità, e dirci che è un "mistero", aggiunge complicazione e complicazione. Allora davvero, oggi che è la tua festa di D** Uno e Trino, di Divino Amore, Potenza capace di legami e nodi d'amore, fonte da cui nascono relazioni amorose, passioni per corteggiamenti d'amore, cuori

Lo Spirito di D** e l'amore, plurale

Immagine
La narrazione dello Spirito che scende sopra i discepoli di Gesù riuniti in preghiera insieme a Maria e questi si mettono a parlare tutte le lingue dei dintorni, cioè sono capiti da chiunque li ascolta proprio perché pieni di Spirito di D**, è nella prima lettura delle messa di domenica della festa di Pentecoste, in una lettura dagli Atti degli apostoli. La conosciamo bene e per questo la trascuro. Invece la seconda lettura è un famoso brano di Paolo dalla lettera ai Romani ed è uno di quei pezzi molto belli e altrettanto tosti e duri, e in cui il Paolo ex fariseo esercita tutta la sua passione di innamorato di Gesù; uno di quei brani su cui la filosofia e la teologia non smettono di esercitarsi. Ecco, ho personalmente fatto troppa sia dell'una che dell'altra per provarci anche io. Ma vi chiedo di leggerlo, anche perchè ne cito alcuni passi. A iniziare da quella cosa bellissima che è un famoso non poter avere paura (“ ...voi non avete ricevuto

Salire al Cielo

Immagine
Te ne vai.   Così tu finisci la tua esperienza terrena e "torni in Cielo", fisicamente, con una scomparsa dietro una nuvola. Ma sopratutto vai via benedicendo. Dicendo bene di noi che stiamo qui sotto, inchiodati a terra e ti guardiamo. Meglio, guardiamo il cielo dove tu non sei più finché qualcuno non ci chiede perché stiamo a naso all'aria a guardare le nuvole, quando è del mondo che dobbiamo occuparci. Come ci hai detto tu molto chiaramente: «Quello che farete al più piccolo dei miei fratelli ...». Allora bisogna capire cosa festeggiamo, cosa ricordiamo con la tua Ascensione al cielo, e lo possiamo fare solo se ti ascoltiamo nel silenzio. Lc 24, 46-53 " Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di

La pace e l'amore.

Immagine
Gesù, tu sei la pace. Tu sei anche l'amore. Quindi hai ragione a mettere innanzitutto l'amore, e l'amore libero, quello che viene dalle viscere del cuore. «Se...». Se uno ti ama, solo allora osserverà la tua parola. Ha ragione Beppe, amico e fratello nel tuo Nome, che sottolinea la circostanza eccezionale che il tuo amore non dipende dalla osservanza della tua parola, ma esattamente il contrario. Solo se ti amiamo possiamo osservare la tua parola. Ma questo significa qualcosa, mi pare. Ma che cosa? Gesù Amore, aiutaci ad ascoltarti. Gv 14, 23-29 « Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutt