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Visualizzazione dei post da aprile, 2016

Amarci gli uni le altre...

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... e ci sembra davvero difficile, ma è l'unica richiesta pressante che ci fai. Sapere i tempi dell'amore, negli spazi di tutti i tempi, e saperli così facilmente da saperli fare. Come bambine, ci hai sempre detto. Tu non ha segreti, Gesù, non hai misteri o comandi difficili e complessi. Tu sei semplice. Dobbiamo soltanto amare. Soltanto? Gv 13, 31-35 " Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri». " Allora, D** - che tu chiami "Padre" per sottolinearne l'interesse e l'amore persona

Nessuno sarà perduto.

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 La libertà e la potenza di D** sono solo l'amore.   Certo, ormai sembriamo tutte molto sicure di questa verità di D** che tu ci racconti. Ma che cosa significa, davvero, questa affermazione? Mi sembra che possiamo iniziare a capirlo solo se ascoltiamo, in silenzio di cuore, la tua Parola, Gesù.  Cercando di lasciarti spezzare questo tuo amore dentro di noi, in modo che si moltiplichi e come possa funzionare nelle realtà dei nostri vivere.  Ascoltiamo.  Gv 10, 27-30 «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».   Dici poche cose, ma molto forti. La prima cosa che ci dici è che nessuno ci strapperà al tuo amore. E lo ribadisci: nessuno ci può strappare dalla mano di quel Divino che tu chiami

La libertà di Gesù ...

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... è il suo amore.  III domenica di Pasqua. Il vangelo di domenica è famoso, specie perché su di esso si basa il famoso “primato di Pietro”, cioè la supremazia del vescovo di Roma sugli altri vescovi cristiani, in quanto discendente di Pietro, primo vescovo di Roma. Ma non è questo il punto nodale, per me, di questo bellissimo brano. Ci sono due passaggi, fondamentali. Il primo all'inizio del brano. Alcuni di loro, dei discepoli, si trovano insieme in Galilea, sulle rive del mare di Tiberiade. Non è detto dove sono. Sono lì, da qualche parte. Sanno che Gesù è risorto, ma non sanno che cosa devono fare. Sono inquieti, irrequieti. E Pietro rivela la sua leadership, e l'impetuosità del suo carattere, con un annuncio semplice: «Io vado a pescare». Questa irrequietezza è decisiva. Non sono più pescatori, anche se sanno pescare, almeno Pietro sa pescare, ma anche gli altri ne hanno una idea, chi più chi meno. Quanto siamo inquieti, noi, den

Dove è Gesù

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Tu, qui, in mezzo a noi.   Perché è vero che sei risorto, è vero che sei seduto alla destra della Potenza d'Amore, è vero che ritornerai nella gloria dell'Amore per trionfare definitivamente sulla morte e sul male, ma è pure vero che ci dicono che non ti si vede, che non sei qui tra noi, che sei un mito o una immaginazione. Non è vero, Gesù. Tu sei qui, vivo, in mezzo a noi, amandoci. Ascoltiamo Giovanni che cosa scrive.   Gv 20, 19-31 " La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non