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Visualizzazione dei post da novembre, 2014

La prima domenica di Avvento 2014 ...

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... e i tuoi amori. "... perciò non è la mia vita vera e propria che scriverò, ma i miei pensieri sulle grazie che il Buon Dio si è degnato di accordarmi" (Teresa di Lisieux, Opere complete, "Manoscritto A", pag. 81, Libreria editrice Vaticana, Roma 1997) Cercavo un inizio per questo Avvento e tu mi hai messo davanti Teresina, tua. Forse non è un vero e proprio Avvento, che devo scrivere, ma i miei pensieri sul bisogno che abbiamo di te, sulle nostre necessità di avere la tua presenza e la tua vita qui da noi. Pensieri sparsi su di te, qui. Ora. Avvento. Avere la forza di ascoltarti, oggi, stasera. Nel chiuso della mia casa. Con il mondo fuori di me, lasciando lontane da me le urla e le strida di un mondo popolato di demoni e barbablù, dove l'ordinaria condotta maschile è lo stupro e dove la violenza contro la vita è ricercata come un ornamento reso prezioso dal sangue aggrumato in essa, e che cade a gocce di fiume. Que

Il Re delle nostre vite. Il vincitore mite,

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Tu sei il Re. Tu sei l'amore. Gesù, oggi è la festa del tuo ritorno. Oggi ci rassicuri che tornerai tra noi, come Re Amico, come Re Amore. E tornerai per confermare quello che già sappiamo. Tu hai salvato il mondo, e me, con questo tuo amore così grande, così umile. Il tempo dell'anno si chiude con una festa grande. Con te, nel tuo corpo e cuore, anche io la festeggio. Perché tu sei l'Amore che vince, che ha già vinto, con mitezza, con la forza impossibile della mitezza. Mt 25,31-46 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regn

L'obbedienza è la libertà di amare

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Obbedire e/è amare. XXIII domenica del tempo ordinario. Oh, Gesù, sono in ritardo e però non posso far passare questa giornata se non apro ancora la mia vita al tuo amore. La tua parabola di oggi è di quelle durissime, eppure piene d'amore e di felicità. Quasi alla fine dell'anno liturgico questa è una di quelle tue parole dove la speranza è l'altro lato dell'amore.  Del tuo amore, Gesù. Ascoltiamo. Mt 25,14-30 «Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì.  Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone.  Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle r

I "diversamente viventi" e i viventi

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Le vite vive. Oggi si festeggiano tutti i viventi. Gesù mio, un tuo prete, don Carlo, ha detto ieri che "i morti" è più giusto chiamarli i "diversamente" viventi. Ho approvato fin nell'intimo, e infatti lo riporto. Ma con una variazione. Siamo noi i "diversamente" viventi e non coloro che vivono in te e si chiamano qui da noi "morti". Nella attuale relazione degli spazi e dei tempi loro sono i viventi e noi siamo i "diversamente" viventi. Oggi la tua chiesa prevede tre messe. Quindi ho tre vangeli. Beh, li metto tutti. Perché la celebrazione della vita non vuole scelte ma solo vite, al plurale. VANGELO prima messa  (Gv 6,37-40)   «Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.  E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi h