La tua (sacra?) famiglia e le nostre.

La famiglia di Dio?




Sai, Gesù, sono imbarazzato in questa festività.
Perché ho difficoltà davanti alla espressione "famiglia di Dio"?
Perché mi sembra che la "famiglia" di Dio è impossibile: perché Dio è "Oltre" e "Altra-Altro" e può fare ciò che vuole, ma non può chiudersi in una sola dimensione d'amore. Dio, il tuo Padre descritto da te come Madre, non è a "una dimensione" ma le comprende tutte in sé. Ogni possibile in Dio è vero.
Tu lo sai, tu sai questo imbarazzo e tuttavia mi chiedi lo stesso una risonanza, una preghiera.
Tu sai pure che, in questa festività ho in testa sempre Marx, quello delle Tesi su Feuerbach, il quale scrive che il problema non è la "Sacra Famiglia", bensì la famiglia terrena.
Continuo a pensare la stessa cosa da tempo.
Anche perché continuo a pensare alla tua durezza e semplicità in materia di famiglia e di donne e uomini che si amano. E che amano.
La tua parola lavora sulla e nella storia e nelle strade della storia va capita e ascoltata.
Tu fai scrivere a Matteo nel Vangelo scelto per oggi:




"I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».
Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: « Dall'Egitto ho chiamato mio figlio». 
Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino». 
Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno»."  (Mt 2,13-15.19-23)




Che cosa c'è di "santo" in questa famiglia? dov'è il modello di santità che qui ci proponi, Amico mio?
L'amore come dono e dedizione, un amore che non chiede.
Perché Giuseppe sa che tu non sei figlio suo e sulla base di un sogno, e più concretamente (forse) della sua fiducia in Maria, in quello che le dice e nella delicatezza della sua bellezza, Giuseppe ti vuole come figlio suo.
A questa piccolissima famiglia, che poi sei tu, Gesù, Giuseppe e Maria danno la loro vita contro le azioni dei malvagi che ti vogliono uccidere.
Qui, comunque, c'è l'unica azione reale di Giuseppe nei tuoi confronti che i vangeli ci descrivono, a parte la scelta di Maria incinta che è pure la scelta di te.
Allora la santità della famiglia è nel sacrificio di sé, nel dono della propria vita perché la vita di un'altra persona abbia nutrimento e felicità.
Così in questo, nel racconto evangelico, Maria e Giuseppe sono assolutamente uguali e la loro azione è distinta solo sulla base delle "competenze sociali" che i due hanno nel Vicino Oriente di allora.
Cos'altro?




Nulla mi sembra.
Allora la santità della tua famiglia consiste solo nella santità di ogni esistenza terrena: che sia dono di sé perché altre persone possano avere "nutrimento e felicità".
Così Dio, in effetti, "tiene famiglia" e questa famiglia è tutto il vivente in cui siamo immersi e di cui siamo parte, operosa e distruttrice insieme.
Ma questa "famiglia di Dio" non è costituita in modo rigido. In essa ci sono molti posti e questi possono essere occupati da persone molto differenti.
Così la santità di questa tua famiglia è ormai patrimonio di molti amori, eterofili e omofili, ed è una santità interna al farsi "riconoscenza" dell'amore di Dio che opera in noi, nella sua "famiglia".
Perché questo è sicuramente vero in tutta la tua vita e la tua predicazione.
Solo nell'amore come dono di sé esiste Dio e la sua famiglia: la riunione consapevole e autentica di chi ama Dio perché ama l'umano e la vita che ci circonda in tutta la loro realtà e non in una realtà immaginata e desiderata da noi. Ma in "questa" realtà.
Fuori da questa riunione ci sarebbe solo tenebra di morte, quella che tu, Gesù, hai già distrutto perché sei giunto tra noi e ti sei fatto dono nel farsi dono, a te e reciprocamente a se stessi, di due esseri umani semplici e autentici.

ciao r




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