La nostra novena del tuo Natale, mio Gesù


Ottavo giorno di nove, ore 22,29 del 17 dicembre 2013 - Cagliari.



Poiché ha guardato l'umiltà della sua serva
tutte le generazioni ormai mi chiameranno «Beata».



Luisa scrive.
Luisa scrive pensieri. Forse.
Ma Luisa usa mani, per scrivere.
Luisa pensa e scrive, scrive e pensa. Con le mani.
Luisa parla e racconta di donne, donne come lei, in carne ossa uteri.
Luisa non pensa in astratto, non pensa per categorie logiche, non pensa per ordini e norme, per sistemi di cause. Luisa pensa per donne e a fianco di donne.
Luisa scrive di corpi e vite.
Luisa sa che nella vita, e nella vite delle donne in specie, a ogni effetto possono corrispondere molte cause diverse, dipende.
Dipende da chi, da come, da dove; dipende da non chi, da non come, non dove.
Dipende da molte cose e molte mani, che ci siano o non ci siano.
Un filosofo ha scritto che Luisa è una delle più grandi filosofe italiane viventi. Sicuramente più di lui, ho pensato.
Ma Luisa non è filosofa, perché non scrive logicamente, scrive "cardiacamente".
Luisa scrive di cuore.
Luisa dev'essere indisponente, a volte.
Perché una donna che pensa nelle vite e nei corpi di altre donne, probabilmente trova aspra l'umanità in lei e attorno a lei, spesso la trova faticosa.
Mi vien da pensare che Luisa è una specie di prete donna, e lo è senza volerlo essere, senza esserlo.
Perché Luisa scrive il senso di vite di donne, di quelle donne che ha incontrato e incontra e a cui vuole regalare i pezzi di vita che sono già di quelle donne. Che devono essere liberati e non lo può fare Luisa, possiamo farlo solo noi.
Una a uno, uno a una.
Luisa non parla mai di se stessa, eppure non scrive d'altro.
Luisa è la fiamma del fuoco che balza: produce altro fuoco. Ma, forse, Luisa, che ha scritto tanto e tanto bello, forse Luisa non ha mai scritto delle cose che per lei erano e sono davvero importanti.
Di quelle ha lasciato che noi le scoprissimo nelle nostre contraddizioni e così ci facessimo incendiare la vita affinché levassimo alte le ali delle nostre libertà, per volare veloci, lontane, vicine a Dio vicinissimo a noi.
Luisa non è cattolica, forse.
Luisa neppure è cristiana. Forse.
Forse Luisa è atea.
Eppure Luisa scrive solo di Dio, di Dio incarnato nelle donne e in quelle che lavorano per la felicità di molte e molti attorno a loro: il più duro tempio di Dio, il suo luogo di vita più amato.
Anche se Luisa non prega l'Avvento non importa.
Luisa che scrive,  è lei, anche lei, l'Avvento.


http://www.youtube.com/watch?v=rMuTXcf3-6A




O Sapientia,
quae ex ore Altissimi prodisti,
attingens a fine usque ad finem fortiter,
suaviter disponensque omnia:
veni ad docendum nos viam prudentiae.




ciao r

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