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Visualizzazione dei post da dicembre, 2013

In principio, è ...

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Il tempo di Dio. Perché "era"? Gesù sposo, perché "en" e non "estì", perché "era" e non "è"? Il "In Principio" di Dio non appartiene al passato, ma al presente che si fa futuro; Dio è quel presente continuo e attivo che si fa (si perde in?) vita feconda di vita. Tu lo sai che sono d'accordo con una delle più simpatiche e stupende tue spose: Teresina di Lisiuex. Questa storia del paradiso dove tutti stanno lì a cantare le lodi di Dio mi sembra terribile. Anche io, come Teresina tua, mi impegno a trascorrere la mia eternità insieme al Santo Volto di Dio passando da discarica umana a discarica umana, là dove ci sono cuori interessanti, corpi-vite belle per il tuo amore. Perché a me questa cosa dell'imperfetto non mi piace. Mi piacerebbe metterlo tutto al presente questo bel brano del tuo Giovanni. Pensa, una cosa del genere: " In principio è il Verbo, / e il Verbo è presso Dio /  e il Verbo è Dio.

La tua (sacra?) famiglia e le nostre.

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La famiglia di Dio? Sai, Gesù, sono imbarazzato in questa festività. Perché ho difficoltà davanti alla espressione "famiglia di Dio"? Perché mi sembra che la "famiglia" di Dio è impossibile: perché Dio è "Oltre" e "Altra-Altro" e può fare ciò che vuole, ma non può chiudersi in una sola dimensione d'amore. Dio, il tuo Padre descritto da te come Madre, non è a "una dimensione" ma le comprende tutte in sé. Ogni possibile in Dio è vero. Tu lo sai, tu sai questo imbarazzo e tuttavia mi chiedi lo stesso una risonanza, una preghiera. Tu sai pure che, in questa festività ho in testa sempre Marx, quello delle Tesi su Feuerbach, il quale scrive che il problema non è la "Sacra Famiglia", bensì la famiglia terrena. Continuo a pensare la stessa cosa da tempo. Anche perché continuo a pensare alla tua durezza e semplicità in materia di famiglia e di donne e uomini che si amano. E che amano. La tua parola lavora sulla e nell

Il Principe della Pace.

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La tua nascita, mio bel Gesù, la nostra pace. Sai, nella mia intolleranza e nel mio peccato mi chiedo perché ci sia così bisogno di rendere pagana questa tua festa. Perché, Gesù mio, è così semplice. " Perché ogni calzatura di soldato che marcia rimbombando e ogni mantello intriso di sangue saranno bruciati, dati in pasto al fuoco. Perché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il potere e il suo nome è: Consigliere mirabile, Dio potente, Madre per sempre, Principe della pace. "    (Is 9,1-6) Questo annuncio di Isaia è così semplice, amico mio. Vogliamo la fine della guerra, di ogni guerra, anche delle piccole guerre casalinghe che ci dividono e ci massacrano e trasformano la nostra vita in una faida. E questa fine delle guerra si può avere solo se arrivi tu, il Principe della pace. Sì Gesù, ho modificato un poco Isaia, ma è solo per far capire quanto tu sei un Principe differente da tutti i principi della terra. Per

Il Tuo avvento ed Etty

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Terzo giorno di nove, 22 dicembre 2013 - ore 19,05 Ricolma di beni le affamate rimanda i ricchi a mani vuote. Etty è felice. Forse non è la cosa più facile da credere, per una giovane donna ebrea morta ad Auschwitz, gasata e bruciata, mentre - per quanto ne sapeva lei - tutto il suo popolo, cioè tutto il mondo, veniva gasato e bruciato. Tuttavia Etty è felice. Etty aveva fame d'amore e ha trovato quel cibo che ha soddisfatto la sua fame d'amore, affamandola ancora di più. Perché l'amore è quell'istante che diventa eterno, scrive una Maria, ma è anche quella soddisfazione che non si compie mai e rinasce, sempre e ogni volta da se stessa. Limpidamente affamata della morte che ha appena vissuto e da cui è nata e rinasce.  Etty è felice. Perché ha vinto. E non ha vinto oggi, settimo giorno della Novena di Avvento del Nostro Signore Gesù Cristo nell'anno 2013 dalla sua nascita. Etty ha vinto allora, 30 novembre 1943 secondo la Croce Rossa, mentre moriva assassinata dai s

La nostra novena del tuo Natale, mio Gesù

Ottavo giorno di nove, ore 22,29 del 17 dicembre 2013 - Cagliari. Poiché ha guardato l'umiltà della sua serva tutte le generazioni ormai mi chiameranno «Beata». Luisa scrive. Luisa scrive pensieri. Forse. Ma Luisa usa mani, per scrivere. Luisa pensa e scrive, scrive e pensa. Con le mani. Luisa parla e racconta di donne, donne come lei, in carne ossa uteri. Luisa non pensa in astratto, non pensa per categorie logiche, non pensa per ordini e norme, per sistemi di cause. Luisa pensa per donne e a fianco di donne. Luisa scrive di corpi e vite. Luisa sa che nella vita, e nella vite delle donne in specie, a ogni effetto possono corrispondere molte cause diverse, dipende. Dipende da chi, da come, da dove; dipende da non chi, da non come, non dove. Dipende da molte cose e molte mani, che ci siano o non ci siano. Un filosofo ha scritto che Luisa è una delle più grandi filosofe italiane viventi. Sicuramente più di lui, ho pensato. Ma Luisa non è filosofa, perché non scri

La nostra novena del tuo Natale, mio Re.

Nono giorno di nove: 16 dicembre 2013, ore 22,38 - Cagliari. L'anima mia magnifica il Signore il mio spirito esulta in Dio mio salvatore. Giulia è ostetrica. Lavora di mani, un lavoro antico, lavoro di donne. Donne e mani. Chissà perché da un poco di tempo ho questa associazioni. Giulia è ostetrica e lavora di mani, sui e nei grembi, nelle vagine e nei ventri, di donne che stanno mettendo al mondo un figlio. Giulia non lavora in Italia. Giulia lavora in Africa. Personalmente sono come Salgari. Per me l'Africa è sempre nera e misteriosa e ci sono sempre donne gigantesche, vestite di tutti i colori dei tempi umani, gravide, che camminano nella jungla ... così scrivono Salgari e Giulia. Giulia è giovane e non importa. Giulia è pure assai carina, e anche questo non importa. La gioventù e la bellezza sono due esperienze che si rinnovano, sempre. Basta lasciar fare all'Amore Grande e non verranno mai meno né la giovinezza né la bellezza, anzi si rinnoveranno semp

Testimoniarti, amore mio.

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Dite quel che vedete e sentite. Davvero questa è una delle chiavi di volta di tutta la tua vita:  «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete ».  Tu non pretendi essere creduto sulla tua parola, ma sulla nostra esperienza di te, e del tuo amore. Ma cosa succede oggi? cos'è che sta accadendo in questa terza domenica di Avvento? "In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».  Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal ven