Il nutrimento materno di Dio

Il pane e la Carne, il vino ed il Sangue.




"In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». 
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. 
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. 
Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno»." (Gv 6,51-58)




Gesù, Amico mio, ogni volta che leggo questo vangelo e lo ascolto mi vien voglia di far la parte di Pietro (in un altro momento, in questo Pietro si comporta come deve ... poi lo vediamo) e di dirti che se fai così nessuno ti segue. Infatti, come facciamo a mangiare la tua carne ed a bere il tuo sangue. Cos'è questo cannibalismo? Perché hai bisogno di dire questa cosa e con così tanta chiarezza, da scandalizzare? 
«E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!» (Mt 11), Tu ce lo dici, Amore mio, e sei anche molto netto. Non dobbiamo scandalizzarci di te. 
Ma che cosa ci scandalizza di te? 
Meglio, che cosa NON deve scandalizzarci di te, perché se ci scandalizza non siamo "i piccoli" a cui il Padre ha rivelato le Sue verità, nascondendole a noi sapienti e dotti, e forti,  condannandoci quindi all'umiliazione di andare da qualche piccolo, da qualche bambina e bambino, ad imparare da lei o lui la tua Parola, cioè a farci evangelizzare da qualcuna o qualcuno che è nell'Amore di Dio. Il Santo, sempre benedetto sia il suo Nome.
Mangiare la tua carne e bere il tuo sangue.
Mangiare la tua carne appesa ad una croce, bere il tuo sangue che cola da quella croce. 
Questo dobbiamo fare? come s'immagina qualche tua amica che noi chiamiamo "mistica" per dirci che non la capiamo ma tu la ami e quindi va bene così? "Esagerazioni di donna ... isterismi femminili" ci diciamo noi sapienti e dotti e lasciamo correre, tanto siamo certi che a te non piacciono queste cose, ma la nostre severità e durezze nell'imporre "le regole", nel costringere tutte e tutti agli stessi comportamenti con la violenza di un qualche "braccio secolare" o anche del nostro (nostro e non tuo) "braccio eterno".
Non dovremo esserne così sicuri.
«In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita».
Il Pane del Cielo che ci dai è la tua Carne appesa al supplizio, il vino che ci offri per la vita eterna nasce dalla spremitura (a morte!) della stessa vite, e non solo dei suoi grappoli d'uva.
Se non ci nutriamo di questo Pane e di questo Vino non avremo mai né te, Re e Sposo, né Dio, l'Eterno Bene Potente, in noi ospiti viventi, e nella nostra casa riordinata, lavata, ripulita e resa bella dalla femminile sapienza d'Amore dello Spirito Santo.
Ma come? come possiamo fare questo? Come questo è possibile?
Se ci nutriamo di te e beviamo di te. 
Ma non soltanto in Chiesa davanti al prete, mangiando una fetta leggera di pane azzimo. Non solo lì. Perché se è solo lì è per la mia condanna e non per la mia salvezza. 
Solo se mangio la tua carne ed il tuo sangue vivendole ogni giorno, come fa un bambino che si nutre del seno della madre, del cibo che viene dal seno e del seno stesso. Il bambino piccolo si affida alla madre perché è dalla madre che dipende la sua vita ... ed è un affidamento "carnale", "totale", fisico e spirituale insieme. SI "ciba della madre" e di questo "cibarsi della madre" vive e la sua vita è orientata a questo cibarsi e da cui, infatti, poi dobbiamo essere "svezzati" o "divezzati". Ma con Te non è così, con te il divezzamento è dall'orgoglio di pensare che bastiamo a noi stessi. Invece no, con te il cibo che mangiamo e la bevanda che beviamo o è "parte di noi" o è "per la nostra condanna" perché diventa in idolo, qualcosa di esterno che non ci riguarda, che ci serve e non ci è utile per davvero. 
Con te cibo e vita sono la stessa cosa. Una stessa cosa che si chiama amore.
Allora mangiarti e berti è sapere che solo tu "hai parole di vita eterna". Ma lo diciamo e possiamo dirlo perché abbiamo abbandonato tutto e non abbiamo più niente, se non te. 
Unico amore e Re Sposo, mammella di Dio attraverso il quale e con il quale noi facciamo del nostro corpo e del nostro sangue altro cibo e bevanda per altri umani come noi, assetati ed affamati di Dio. Ammalati di Dio e che Dio solo può guarire.

Ciao r





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