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Visualizzazione dei post da dicembre, 2011

La Chiesa e la sua Verità

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Mio Re, davanti al tuo amore ho bisogno di sottolineare alcune cose che sono entrate oggi nel mio cuore. La prima è un bellissimo pezzo di Henry de Lubac, scritto nel 1979 in "Meditazioni sulla Chiesa" e da me trovato in un numero di Communio, l'86 del marzo-aprile 1986. "Il vero credente non è solo nella sua fede. La sua dipendenza dagli altri può anche essere una prova; ma quanto più questa solidarietà è per lui una forza! Egli è entrato col battesimo nella grande famiglia cattolica, condivide con i suoi membri la medesima ed unica speranza, ha inteso lo stesso appello, fa parte del medesimo corpo. È arruolato in questo «esercito in marcia sulla via dove si trova la salvezza, Gesù Cristo» ( Clemente Romano, Ad Corinthos ) È inserito in questa «Assemblea universale», riunita «da ogni nazione, da ogni tribù, da ogni popolo e da ogni lingua» ( Ap 7,9 ), assemblea che è nel medesimo tempo, una tradizione precisa, un potere ben definito, una realtà concreta, vivente

Preghiera a Gesù bambino per chi soffre l'ergastolo

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Mio Re, sei ancora piccolo e, nella liturgia di oggi, vieni preservato dalla strage di altri bambini, piccoli come te, che Erode il grande, politico e re umano di quando sei nato, provoca per paura di un re di Israele diverso da lui. Mio piccolo Amico, ancora siamo a quel punto lì ed ancora abbiamo bisogno di provocare e causare ingiustizie, dolori e iniquità, e di provocarle e causarle nel corpo vivo delle persone, perché abbiamo paura di qualcosa di piccolo e di innocente che cresce attorno a noi. Una di queste nostre paure si chiama "ergastolo". Si tratta di uccidere una persona senza levargli la vita ma lasciandogliela come un lunga fatica di morte. È una pena inumana, ed è una pena inumana che offende il grido di Dio: " Signore gli disse: «Ebbene, chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!». In Italia abbiamo questa pena. Qui sotto, mio Re bambino, ti ho messo una lettera per il Papa. L'hanno scritta degli ergastolani e l'hanno portata a

Natale di Gesù 2011

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Oggi è il tuo Natale, mio Re, e questa festa è diventata assai chiacchierona. Si parla molto di un "Natale" e ci si dimentica che è il "tuo" giorno natale, il ricordo del giorno in cui sei nato. Quindi il ricordo del mistero più grande che ci accompagna. Tu, mio Re, che ti sei fatto umano, ti sei svuotato della tua divinità per diventare povero come noi e farci ricchi della tua ricchezza. Sei un bambino e durante  l'anno liturgico che si è aperto seguiremo la tua vita, la nostra vita verso Dio Padre, la strada aperta dal tuo amore verso l'Eterno Bene per ciascuno di noi. Ecco, mio Re, il vero senso del tuo Natale non è festeggiare te. Ma festeggiare noi. Che festa ti potremo mai fare, mio bel Gesù? Quali doni potremo darti per festeggiare questo 2011°  compleanno del tuo amore vivente qui tra noi? Un solo regalo ti possiamo fare mio bel Re. La nostra stessa vita. Natale non è il festeggiamento della tua nascita, ma della nostra nascita al tuo cammin

Domande 24 dicembre 2011

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Domande di vigilia. Che cos’è un bambino? e quel bambino? Che cosa tiene, una culla? A che vale una mangiatoia, una culla? Dove arriva una carezza di giovane donna se giunge fino al suo primo nato quando è nato? Cosa afferra il cuore d’uomo di quell’uomo  custode silenzioso di quel silenzio di quel parto,  quello stupito meravigliato in tutti i sentieri degli angeli? Che cos’è che tutti  i multiversi completi non tengono né comprendono di un utero  di ragazza che fa vita alla vita? Chi sei tu,  o Dio, mio Dio, Dio Potente, Dio Terribile, Dio Forte, Dio delle Schiere, Dio Geloso chi sei tu che ti fai figlio ti fai nato  di donna?   Gioia in Gesù bambino ciao r  

Buon Natale 2011

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(Avvento dell'Annuncio 2°) "In principio" Ἐν ἀρχῇ ἦν ὁ λόγος Mio Signore e mio Re. In principio. Poi, nei tuoi tre anni, tu ci hai fatto l'esegesi del Padre, ce lo hai fatto conoscere, ci hai detto ogni parola su Lui, Dio, il Padre che è ed era nel tuo cuore, l'Amore che non ti abbandonava mai. Ma .... "In principio". Ἐν ἀρχῇ ἦν ὁ λόγος "In principio era la Parola e la Parola era di fronte a Dio e Dio era la Parola". Tu, il Re ed il Verbo. Tu che sei stato annunciato davanti agli umani più volte e con solennità.  Ma poi sei stato proposto ad una ragazza, quasi in silenzio, in una piccola casa di Nazareth di Galilea, un posto da cui non può venire niente di buono. Eppure proprio da Nazareth sei venuto tu. Il Re, il Dio è con noi, il Dio è la Salvezza. Gesù. Lo Sposo. Il Re che non arriva a cavallo di un destriero focoso e potente, ma in groppa ad un'asina, animale mite, dolce, docile, ostinato. Tu il Re povero, che n

Avvento dell'Annuncio

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Che cosa si annuncia in questi ultimi tre giorni di Avvento? Cosa ci racconta l'Antifona maggiore di oggi? O Oriens , splendor lucis aeternae, et sol justitiae: veni, et illumina sedentes in tenebris, et umbra mortis. Che cosa ci racconta ancora, oggi, il bellissimo canto di gioia e ringraziamento di Maria, la "ragazza" di Nazareth di Galilea, promessa sposa di Giuseppe della casa di David e messa incinta per opera dell'Ombra di Dio e nella Sapienza d'Amore che è Dio nello Spirito Santo? Il canto della "Madre di Dio", cosa ci narra ancora oggi, cosa ci annunzia? Μεγαλύνει ...  Magnificat ... Forse soltanto il canto stesso, tradotto al presente da fratello Enzo Bianchi, priore della comunità di Bose, ci indica qual è questa gioia di Annuncio di un Arrivo che è imminente. L'anima mia magnifica il Signore  il mio spirito esulta in  Dio  mio salvatore. Poiché ha guardato l'umiltà della sua serva tutte le gener

Il respiro della speranza.

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Mio Gesù, mio bel Re carcerato, oggi c'è una cosa molto bella. La cronaca dell'incontro di Benedetto XVI con i detenuti di Rebibbia, il carcere romano sovraffollato e pericoloso che tu conosci bene, perché lo frequenti così spesso. Dopo metto tutta la trascrizione dell'incontro, e con il richiamo a radio Vaticana. Adesso volevo notare insieme a te solo un passaggio. Omar parla al Papa e gli dà del tu. È giusto, mio Re: Omar ti rappresentava e tu non puoi dare del lei al tuo Servo dei servi, perché lo ami e gli sei vicino. Ma poi Omar chiede al papa di essere un cavo elettrico e di consentire a loro, i detenuti, di aggrapparsi a lui per arrivare fino a te, il Re, e così poter quella corrente d'amore di cui hanno bisogno. Il papa gli risponde che è venuto per trovarti, Amico mio, e per stare con te in obbedienza alla tua richiesta di essere aiutato quando sei detenuto. E chiede a tutti noi, a ciascuna e ciascuno di noi, di farci preghiera per costruire una cordata

il corpo della speranza.

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Mio Re, il tuo arrivo sulla Terra, qui tra di noi, ha avuto il significato dell'amore che Dio Uno e Trino, Dio Amore, Dio Relazione, ha per ciascuno di noi. Un amore così grande da mandare te, il suo Cuore innamorato, il suo Figlio diletto in cui si è compiaciuto, a mandarti qui tra noi e svuotato in  noi, di mandarti con il preciso compito di far vedere che Dio è soltanto amore. Per questo anche la genealogia di Matteo, che la Parola di oggi ci ha ricordato, è importante. Perché segnala che tu sei certo della discendenza maschile di David, ma fa vedere anche che tu sei venuto da alcune donne il cui nome e la cui storia è stata segnalata perché sono donne madri d'amore. Vale la pena ricordarle. "Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram, Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naa

Le lampade alla cui luce ci rallegriamo

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Tre giorni di Parola, tre giorni di "sussurri e grida" nel mondo ed in questa mia Italia. Mio Re, mio bel Gesù, aiutaci a stare in questa terra come stranieri, come migranti, come clandestini, come ospiti. Quella di ieri, ci ricorda alcune cose importanti: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che portano vesti sontuose e vivono nel lusso stanno nei palazzi dei re. Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”. Io vi dico: fra i nati da donna non vi è alcuno più grande di Giovanni, ma il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui». (Lc 7,24-28) Ci sono molte persone che non seguono la tua strada, che cercano "abiti di lusso" e non le voci che parlano del tuo arri

La domanda di Gesù e la vittoria di Dio

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Mio bel Gesù, mio Re. La tua vittoria è così completa che ancora non ci crediamo. Non del tutto, almeno. E così tu non dici con quale autorità fai le cose che fai, a meno che noi non rispondiamo alla tua domanda: «Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?». (Mt 21, 25) «Il battesimo di Oscar Romero da dove è venuto? Dal Cielo o dagli uomini?». Tu vuoi che noi ci compromettiamo col Padre, "facciamo un promessa" insieme al Padre, prima di dirci che tu vieni dal Padre e sei tra di noi - hai messo la tua tenda tra di noi - proprio per aprirci ogni strada che porta al Padre. Ma queste strade non le puoi aprire solo tu. Dobbiamo aprirle insieme. Per questo dobbiamo riconoscere il battesimo di Giovanni. E con lui tutti i "battesimi di acqua e pentimento" che tu ci mandi o che permetti per indurci all'attenzione verso la tua Parola che ci porta il Padre. Per insegnarci ad amare sino alla fine. Per convertirci al Padre ed alla Sua vittoria

La pazienza del tuo ritorno

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Gesù mio, non viviamo in tempi tranquilli. Almeno ci sembra, mio Re. Ma tu non rispondi e mi sorridi, avvicinandoti al mio cuore. Perché per te mille anni sono un giorno ed un giorno è mille anni. Quando mai hai visto "tempi tranquilli" qui tra noi umani, e quando hai diviso con noi "tempi tranquilli"? Momenti tranquilli e contenti, sì, moltissimi anche. Ma "tempi" tranquilli ... non mi pare possibile prima che tu ritorni. Allora mi hai fatto di nuovo pensare alla pazienza. Alla tua pazienza verso di noi, ed alla nostra pazienza, sempre verso di noi e tra di noi. Prendo due frasi bellissime dai vangeli di ieri e di oggi. "Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l'angelo si allontanò da lei." (Lc 1,38)  «Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie». (Mt 11,19) Prendo alcune minime fotografie, fatte oggi. Ecco le opere che la Sapienza compie