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Là in mezzo.

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Ma cosa c'è, Gesù, là in mezzo, tra te e la donna adultera? Questo episodio mostra, con limpida semplicità, che tu e Dio tuo Padre siete la sola sovranità della vita e di ogni amore. Tu ami e cerchi l'amore. Non vuoi altro che una crescita forte dell'esperienza d'amore, in noi e tra noi. Tu vuoi amare, ed ecco perché ci insegni a fare ogni amore, tra noi e con te. Ascoltiamo quest'incontro d'amore tra te e una donna. Gv 8,1-11 " Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.  Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adultèrio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adultèrio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.  Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere

Dio vince perché perde;

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e così l' immenso amore genera figlie e figli nell'amore e all'amore, quando non si fa Dio ma si sceglie terra e carne. Lo dici, lo gridi con una chiarezza estrema, senza la minima ambiguità. E non solo qui in Giovanni, ma in tutti i Vangeli. Qui nel quarto vangelo, forse, è più bello. « In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto ». Sei solenne. In greco questa solennità è forte:  « ἀ μὴν ἀμὴν λέγω ὑμῖν - amèn amèn lègo umìn -  in verità in verità io vi dico » . Il tuo " in verità ", il tuo " così è ", qui ripetuto due volte, significa che nella verità immensa che è l'affidamento di tutta la tua esistenza a Dio, che chiami e conosci Padre, il cuore di ciò che sei, dici, vivi è questa tua vittoria che sta per accadere, nella morte, in una morte di croce, in ciò che è solo sconfitta per il mondo e gli esseri umani. « Se il chicco di grano, caduto in terra, non

La tua realtà, Gesù,

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è l'amore che vince ogni giorno, nelle nostre vite. Noi ti testimoniamo, Gesù, con la fatica di ogni giorno di fare le nostre vite com'è il tuo amore, parola di vita dentro le nostre vicende umane, la tua carne e il tuo sangue che risanano e guariscono le nostre ferite. Siamo noi la tua realtà nel mondo. Noi che facciamo vivere ogni giorno la realtà del tuo messaggio d'amore in noi e tra di noi, verso ciascuna persona e creatura si rivolga a noi o viva con noi. Ascoltiamo la tua voce e la tua vita che parlano di te, Gesù, Figlio, Opera e Amore di Dio nel mondo. Gv 5,31-47 « Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. C’è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera.  Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un m

Tu guarisci, Gesù,

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e noi non ascoltiamo la tua voce, non l'accogliamo. Sento una contraddizione, amico mio, in questo episodio che Giovanni racconta. Manca la gioia. O meglio, c'è gioia in te che guarisci quel malato, ma in nessun altro. Neppure nel malato guarito. Allora la tua vita va accolta dalla nostra aperta a te. Per aprirci all'amore che doni. Gv 5,1-16 " Ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.  A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici.  Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me». Gesù gli disse: «Àlzati, prendi la tua barella e cammina». E all'istan

Credere alla tua parola,

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perché sento la forza della vita in te, Gesù. A quel funzionario nulla importa dei segni e della tua osservazione sulla mancanza di fede. Al funzionario interessa il figlio che muore. Sa che tu lo puoi salvare e te lo chiede. In cambio non ti offre nulla. Sa che puoi salvare suo figlio e questa è la sola cosa che ti chiede: vuole la vita del figlio. « Signore, scendi prima che il mio bambino muoia ». Riconosci l'urgenza dell'amore che soffre e agisci, senza fare niente. Doni solo le tue parole: « Va’, tuo figlio vive ». Non so se il funzionario ti guarda negli occhi, prima di andare via. Però ti crede e torna a casa, dove il figlio vive. Questo scambio, che  Giovanni  racconta, è il cuore della nostra relazione, Gesù. Sappiamo che sei la potenza di Dio, la realtà dell'amore Dio che vive tra noi e ci salva. Ma di te abbiamo solo le tue parole, che sono sempre parole di vita e gioia. Solo credendo alle tue parole troviamo la vita che ci salva e ci mette nella vita che è amore

Le nostre opere sono Dio

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quando l'amore che è Dio vive in noi. Sembra incredibile,  Gesù,  ma proprio questa è la proposta di vita che regali:  le nostre azioni possono essere "opere di Dio" e la nostra vita può accogliere e vivere l'amore Dio. Questo è ciò che hai dato ogni giorno della tua vita pubblica a chi ti ha conosciuto e seguito; un messaggio che è stato trasmesso nelle vite e nelle opere delle innumerevoli persone che da te e dopo di te sono vissute amando, quindi facendosi e lasciandosi fare capaci di portarlo fino a noi. Gli infiniti legami di ogni tipo d'amore che vivono questa fede: tu , Gesù di Nàzaret,  l'opera di Dio che salva il mondo.  Tu, l'amato di Dio Padre Madre, sei venuto e vieni a riempire le nostre vite dell'amore Dio che vive, governa, gioisce, gode tutto ciò che ha creato e crea, incessantemente. Dobbiamo vivere in te per farti vivere in noi, e nelle vite delle creature e degli esseri umani in cui e di cui viviamo. Il messaggio d'amore che doni

Riconoscere l'amore,

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vederlo vivere dentro le nostre realtà. Quest'episodio, Gesù, non va commentato, solo vissuto dentro le nostre vite. Come un regalo, come una primavera, come un bacio. Ascoltiamo la tua vita che canta. Mc 12 ,28-34 " Allora si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».  Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».  Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all'infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocàusti e i sacrifici».  Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non